Articolo del 13/01/2023

La cefalea chiamata anche mal di testa, è un disturbo comune che interessa prevalentemente il sesso femminile.

Nella gran parte dei casi vi è una forte familiarità (es. madre e nonna affette) e si manifesta in maniera episodica. Al giorno d’oggi vi sono dei trattamenti efficaci sia per trattare gli attacchi che per prevenirne l’occorrenza.

Esistono vari tipi di mal di testa, e solo per citarne alcuni vi sono: la cefalea muscolo-tensiva, l’emicrania con o senza aura e la cefalea a grappolo.

Quando gli attacchi avvengono con una frequenza ed intensità elevata, essi iniziano ad intaccare la qualità di vita, impedendo quindi di svolgere le attività di vita quotidiana.

Approfondiamo l’argomento con il Dottor Cuomo, specialista in Neurologia e la Dott.ssa Alessia Bernardo Ciddio, specialista in Diagnostica per Immagini e Neuroradiologa, del reparto di Diagnostica per immagini della Clinica Guarnieri.

Cefalee: argomenti chiave

Le cefalee si dividono in due grandi categorie: primarie, che comprendono la cefalea muscolo-tensiva, l’emicrania con e senza aura e la cefalea a grappolo, e secondarie ovvero dovute ad una causa sottostantecome emorragie cerebrali, tumori cerebrali, ascessi, meningiti, sinusiti ecc.

I tipi di cefalee primarie più diffusi sono la cefalea muscolo-tensiva e l’emicrania. La prima è caratterizzata da un dolore fisso, gravativo che può durare fino a 7 giorni. Può essere o meno accompagnato da nausea e solitamente non peggiora con l’attività fisica.

L’emicrania, invece interessa solitamente l’emicranio (metà del cranio), causa un dolore che pulsa, si associa spesso a fonofobia e fotofobia (fastidio per i suoni e per le luci) e dura dalle 4 alle 72 ore. Inoltre peggiora con l’attività fisica.

Il primo passo verso la diagnosi è la visita presso lo specialistica neurologo. Quest’ultimo infatti, attraverso un esame obiettivo e un’accurata anamnesi, valuterà se ha di fronte una cefalea primaria o secondaria.

Quando parliamo di cefalea primaria, intendiamo una malattia a sé stante, che va trattata con i rispettivi farmaci sintomatici e quelli di profilassi. Mentre quando parliamo di cefalea secondaria, indichiamo un mal di testa che non è una malattia a sé ma sintomo di un altro disturbo. In questo caso, dunque, lo specialista potrebbe richiedere al paziente di sottoporsi a ulteriori esami diagnostici per identificarne la causa.

Oltre agli esami di laboratorio, la diagnostica strumentale prevede: la TC o RM encefalo, ed in alcuni casi l’ecodoppler dei vasi sovraortici ed intracranici.

TC encefalo

E’ un esame diagnostico che utilizza raggi X, ed è in grado di vedere fratture della teca cranica, sinusiti, ma anche ischemie ed emorragie cerebrali, e masse occupanti spazio. È un esame non invasivo e non pericoloso dove il paziente dovrà stare sdraiato su un lettino per pochi secondi. La TC encefalo può essere preferita alla RM se il paziente è portatore di pacemaker, presenta clip ferromagnetiche o altre controindicazioni alla RM. Può essere anche di scelta qualora si soffre di claustrofobia.

RM encefalo

La risonanza magnetica è un esame che applica un campo magnetico sul corpo. Per magnete ad alto campo si intende un magnete di 1.5 o 3 Tesla. La RM non usa radiazioni ionizzanti e riproduce delle immagini della scatola cranica a tre dimensioni.

E’ richiesta da parte del paziente immobilità assoluta, in modo da consentire una migliore qualità delle immagini e uno svolgimento più veloce dell’esame.

La RM encefalo è preferita alla TC qualora quest’ultima non sia in grado di permettere di scoprire la causa della cefalea secondaria, oppure quando le caratteristiche cliniche del paziente fanno propendere verso un’eziologia sottostante che la TC non sarebbe in grado di captare. Un esempio può essere la meningite, le metastasi cerebrali, o le lesioni demielinizzanti della sclerosi multipla.

La RM si effettua attraverso un macchinario tubolare, in cui viene introdotto un lettino su cui viene fatto sdraiare il paziente. Se è necessario studiare la vascolarizzazione dell’encefalo una prima parte dell’esame della durata di 20-25 minuti verrà svolta senza mezzo di contrasto e poi si otterranno delle sequenze acquisite dopo somministrazione di mezzo di contrasto. Quest’ultimo si chiama “gadolinio”, un minerale affine al nichel. Attraverso le sequenze di angio-RM con mdc si possono visualizzare eventuali aneurismi (dilatazioni focali di un vaso del cervello), e malformazioni vascolari a basso flusso come i cavernomi.

Il macchinario a nostra disposizione è una risonanza magnetica della General Electric con un magnete ad 1.5 Tesla, che dispone anche di sequenze avanzate per lo studio dei vasi del cervello come le sequenze  TOF che consentono lo studio dei vasi  arteriosi e venosi del cervello senza bisogno della somministrazione di mezzo di contrasto paramagnetico.

Presso il nostro centro, disponiamo di sequenze avanzate e dedicate agli studi vascolari  anche con mezzo di contrasto, come le sequenze arteriose con tecnica Ce-MRA per lo studio dei vasi arteriosi anche extracranici, le arterie carotidi e vertebrali, e sequenze angiografiche con tecnica dinamica Tricks.

Quest’ultime consentono la visualizzazione in momenti diversi dei vari vasi del cervello che si opacizzano dopo la somministrazione del contrasto. E’ un esame molto utile ed importante nei pazienti affetti da cefalea consentendo di effettuare diagnosi molto specifiche di aneurismi, fistole o malformazioni artero-venose, fornendo ai chirurghi ed ai radiologi interventisti informazioni più dettagliate possibili.

Potrebbe interessarti