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Risonanza magnetica alla colonna vertebrale in Guarnieri: cosa sapere

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La risonanza magnetica alla colonna vertebrale viene utilizzata per la diagnosi di sospette alterazioni a carico dei dischi intervertebrali (protrusioni ed ernie), del tessuto osseo e del midollo spinale. 

Approfondiamo l’argomento con il Dott. Simonelli, responsabile tecnico della Diagnostica per Immagini della Clinica Guarnieri.

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Chi può effettuare la risonanza magnetica alla colonna vertebrale?

Non possono sottoporsi a questo tipo di esame i portatori di pacemaker o di dispositivi ad attivazione magnetica – come elettrodi e neurostimolatori – e i portatori di protesi di non accertabile compatibilità con i campi magnetici. Nel caso esistano dubbi sulla presenza nel corpo di parti metalliche (punti di sutura, clip, protesi) il paziente dovrà informarne il personale medico e paramedico, che potrà disporre l’esecuzione preliminare di radiogrammi che consentano di verificarne l’effettiva presenza. È sconsigliato nel primo bimestre di gravidanza.

La risonanza magnetica alla colonna vertebrale è pericolosa o dolorosa?

L’esame non risulta né doloroso, né pericoloso. L’unico fastidio può essere causato dal rumore del macchinario in funzione.

Come funziona la risonanza magnetica alla colonna vertebrale?

Il paziente entra nel tubo dell’apposito macchinario sdraiato su un lettino. L’esame – che può richiedere la somministrazione in vena di un mezzo di contrasto paramagnetico – utilizza un forte campo magnetico e onde di radiofrequenza analoghe a quelle delle trasmissioni radiotelevisive. Per la buona riuscita della risonanza magnetica è fondamentale che il paziente rimanga immobile.

Domande Frequenti (F.A.Q.)

È meglio effettuare una TAC oppure una risonanza magnetica della colonna vertebrale?

La TAC della colonna vertebrale viene effettuata generalmente per lo studio di 2 o 3 spazi vertebrali soprattutto per motivi dosimetrici ovvero legati all’utilizzo delle radiazioni X.

La risonanza magnetica, invece, consente uno studio di tutta la colonna lombare e fornisce maggiori informazioni circa le parti molli che la costituiscono (dischi, innervazione, midollo, tessuti).

Quanto dura la Risonanza magnetica della colonna vertebrale?

La risonanza magnetica dura circa 20 minuti, ma è richiesta la collaborazione del paziente (immobilità) al fine di non prolungare ulteriormente il tempo d’esame.

La risonanza magnetica della colonna vertebrale richiede l’utilizzo del mezzo di contrasto?

Generalmente l’esame viene eseguito senza mezzo di contrasto. Alcune volte il quesito clinico correlato ad alcune patologie (oncologica, post operatoria) depone, invece, per la sua somministrazione.