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RISONANZA MAGNETICA ADDOME IN GUARNIERI: COSA SAPERE

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La risonanza magnetica nucleare è una tecnica diagnostica basata sull’applicazione di un campo magnetico di elevata intensità e onde di radiofrequenza (simili alle onde radio) al distretto corporeo da esaminare. Rispetto ad altre metodiche radiologiche di visualizzazione, come la TC o la radiologia tradizionale, presenta il vantaggio della non invasività e il non impiego di radiazioni ionizzanti e consente di ottenere immagini in tre dimensioni.

La risonanza magnetica dell’addome è un esame che, fornendo immagini dettagliate e ad alta risoluzione di tutti gli organi e apparati, permette di documentare condizioni patologiche di diversa origine. Viene spesso utilizzata come indagine di secondo livello per chiarire i risultati di precedenti esami ecografici o TC.

Approfondiamo l’argomento con il Dott. Simonelli, Direttore Tecnico della Diagnostica per Immagini della clinica Guarnieri.

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A cosa serve la risonanza magnetica addome?

La risonanza magnetica addome viene utilizzata per lo studio morfologico e funzionale degli organi ivi contenuti, come fegato, reni, pancreas, milza, vescica.

È molto utilizzata per lo studio dell’addome inferiore e per la diagnosi differenziale, ovvero per definire la patologia e per uno studio oncologico degli organi.

La RM addome richiede spesso l’utilizzo del mezzo di contrasto.

Chi può effettuare la Risonanza magnetica dell’addome?

Non possono sottoporsi a questo tipo di esame i portatori di pacemaker o di dispositivi ad attivazione magnetica – come elettrodi e neurostimolatori – e i portatori di protesi di non accertabile compatibilità con i campi magnetici. Nel caso esistano dubbi sulla presenza nel corpo di parti metalliche (protesi, impianti) il paziente dovrà informare il Medico Radiologo, il quale dovrà valutare l’idoneità all’esecuzione dell’esame. È sconsigliato nel primo trimestre di gravidanza.

La Risonanza magnetica dell’addome è dolorosa o pericolosa?

L’esame non risulta né doloroso, né pericoloso. L’unico fastidio può essere causato dal rumore del macchinario in funzione.

Come funziona la Risonanza magnetica dell’addome?

Il paziente entra nel tubo dell’apposito macchinario sdraiato su un lettino. L’esame – che può richiedere la somministrazione in vena di un mezzo di contrasto paramagnetico – utilizza un alto campo magnetico e onde di radiofrequenza analoghe a quelle delle trasmissioni radiotelevisive. Per la buona riuscita della risonanza magnetica è fondamentale che il paziente rimanga immobile e collabori, ove richiesto, con multiple apnee respiratorie per tutta la durata dell’esame: è necessario infatti acquisire diverse immagini.

Domande Frequenti (F.A.Q.)

È meglio la TAC addome o la risonanza magnetica addome?

La risonanza magnetica non è quasi mai utilizzata come prima metodica di studio. Generalmente i casi vengono prima inquadrati con la TAC e successivamente approfonditi con la risonanza. Fanno eccezioni alcune patologie che vengono direttamente studiate con la risonanza magnetica.

È importante portare la documentazione precedente?

Portare la documentazione precedente è sempre importante, ma nel caso della risonanza magnetica è fondamentale. Gli studi di risonanza magnetica, infatti, sono in genere molto mirati ed è, di conseguenza, necessario sapere con precisione cosa bisogna studiare e come. È indispensabile di conseguenza presentarsi il giorno dell’esame con una prescrizione medica del medico di base o di uno specialista di riferimento.

Quanto dura la risonanza magnetica addome?

Il tempo d’esame della risonanza magnetica addome è molto variabile in funzione dell’organo da studiare e della patologia. Difficilmente un esame dell’addome dura meno di 25-30 minuti. Se lo studio viene eseguito sull’addome completo con somministrazione del mezzo di contrasto può durare anche 50-60 minuti. Data la durata dell’esame è importante la collaborazione del paziente per non protrarre ulteriormente i tempi.

La risonanza magnetica addome viene eseguita col mezzo di contrasto?

Il più delle volte l’esame richiede la somministrazione del mezzo di contrasto. Nel caso di alcuni quesiti clinici, in caso di allergie al farmaco o funzionalità renale non buona lo studio può essere condotto senza l’utilizzo del mezzo di contrasto.