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DATSCAN, UNA TECNOLOGIA INNOVATIVA PER LA DIAGNOSI PRECOCE DEL MORBO DI PARKINSON

La malattia di Parkinson (MP), descritta per la prima volta da James Parkinson nel 1817 e chiamata successivamente “paralisi agitans”, è una malattia neurodegenerativa del sistema nervoso centrale che coinvolge in particolar modo le funzioni relative al controllo del movimento e presenta un’evoluzione lenta ma progressiva.

Una diagnosi precoce con tecnologie di neuroimaging all’avanguardia, un approccio multidisciplinare e un’assistenza al paziente a 360 gradi sono fondamentali per intervenire tempestivamente con una terapia mirata.

Ne parliamo con il Dott. Cuomo, specialista in Neurologia e la Prof.ssa Roberta Danieli, specialista in Medicina Nucleare della Clinica Guarnieri.

Che cos’è il morbo di Parkinson?

Movimenti rigidi e lenti, tremori a riposo sono le principali caratteristiche del morbo di Parkinson.

“Il morbo di Parkinson si presenta a seguito della progressiva degenerazione delle cellule nervose del cervello, responsabili della produzione della dopamina, il neurotrasmettitore che regola numerose funzioni dell’organismo: controllo del movimento, comportamento, umore, ritmo del sonno, memoria, ecc.

L’età media di esordio è intorno ai 55-60 anni, ma in circa il 5% dei casi può manifestarsi anche al di sotto dei 40 anni”, spiega il Dott. Cuomo.

Quali sono i principali sintomi?

“I principali sintomi motori della malattia sono: il tremore a riposo; la rigidità; la lentezza dei movimenti e in una fase più avanzata, la perdita di equilibrio.

All’esordio della malattia, i sintomi si manifestano in maniera subdola così da essere spesso misconosciuti. Lo confermano i dati della letteratura scientifica internazionale dai quali risulta che almeno il 20% dei pazienti non riceve una diagnosi corretta.

I sintomi motori inoltre possono essere preceduti da disturbi dovuti a un malfunzionamento del sistema nervoso vegetativo quali alterazioni della deglutizione, stipsi, problemi urinari, eccessiva salivazione e crisi di profusa sudorazione.

Una diagnosi precoce supportata da evidenze strumentali, aiuta a differenziare tra Parkinson e Parkinsonismi e a impostare il corretto trattamento”, prosegue il Dott. Cuomo.

La diagnosi del morbo di Parkisnon

La diagnosi della malattia di Parkinson non si basa solo sull’esame clinico, ma si fonda anche sulla storia clinica e familiare del paziente, oltre che sulla valutazione di sintomi e segni neurologici.

“Gli esami strumentali, quali la Risonanza magnetica nucleare ad alto campo, la scintigrafia cerebrale recettoriale SPECT (DATscan), la PET cerebrale e la scintigrafia del miocardio servono da supporto, talvolta indispensabile, alla diagnosi clinica. Sarà il neurologo a decidere se e quali esami il paziente dovrà eseguire per il completamento della diagnosi”, spiega la Prof.ssa Danieli.

DATSCAN, ultima frontiera della medicina nucleare

“Il reparto di Medicina Nucleare della clinica Guarnieri si è dotato di una soluzione all’avanguardia per la diagnosi precoce del morbo di Parkinson: la scintigrafia cerebrale recettoriale con Datscan.

Soprattutto quando si tratta di diagnostica, è fondamentale offrire al paziente i migliori strumenti messi a disposizione della ricerca tecnologica per poter consentire un’analisi approfondita delle diverse patologie”, continua la Prof.ssa Danieli.

negativo vs positivo

“L’esame consente di studiare specifiche regioni cerebrali denominate “nuclei della base”. In particolari condizioni, i nuclei della base risultano danneggiati determinando, pertanto, alcuni disturbi dei movimenti. Il più comune di questi disturbi è il tremore, ma anche presenza di lentezza nei movimenti e difficoltà alla loro esecuzione.

La scintigrafia cerebrale recettoriale con Datscan permette di capire se questi sintomi sono causati da un danno ai nuclei della base o da un altro tipo di problema.

Le informazioni ottenute dall’esecuzione dell’indagine contribuiscono a comprendere meglio la patologia in atto, a rendere più accurata la diagnosi e non possono essere fornite da altre metodiche disponibili.

La SPECT con tracciante recettoriale Datscan offre notevoli vantaggi, come la semplicità d’uso, l’innocuità del metodo, la ripetibilità e riproducibilità delle immagini ottenute, l’affidabilità dei risultati, la mancanza di effetti collaterali e la bassa dose di radiazioni ricevuta dal paziente”, conclude la specialista.

In Guarnieri l’approccio è multidisciplinare

“Un approccio multidisciplinare che permetta di trattare in modo adeguato tutti i sintomi della malattia di Parkinson. Il nostro obiettivo è quello di prenderci carico del paziente affetto dal morbo di Parkinson e questo è reso possibile dall’esistenza di una rete che permette di trattare in modo adeguato tutti i problemi connessi alla malattia”, spiega il Dott. Cuomo.

“Nello specifico, l’ambulatorio di Neurologia può contare sulla collaborazione della Diagnostica per Immagini, riguardo gli esami morfologici necessari per la diagnosi e la valutazione dello stadio di avanzamento della malattia e con la Medicina Nucleare per gli esami funzionali e in particolare la scintigrafia cerebrale recettoriale con Datscan in caso di diagnosi dubbie, conclude il medico”.