Articolo del 05/01/2023

È di vitale importanza sviluppare e mantenere abitudini alimentari adeguate per soddisfare le nostre esigenze nutrizionali al fine di preservare il nostro benessere. Tuttavia, come possiamo determinare se ciò che consumiamo è veramente benefico per il nostro corpo?

Una visita di valutazione nutrizionistica può essere la risposta giusta. Scopriamo tutto quello che c’è da sapere.

Ne abbiamo parlato con Dott.ssa Paola d’Aiuto, medico della clinica Guarnieri.

A cosa serve?

Questa visita consente di esaminare le consuetudini alimentari del paziente e la sua storia medica per comprendere in modo più approfondito le sue esigenze nutrizionali e per elaborare una dieta personalizzata, allo scopo di migliorare la salute e la qualità della vita del paziente.

Grazie a un regime alimentare attentamente monitorato, questa visita aiuta il paziente a raggiungere e mantenere un peso adeguato, a prevenire l’invecchiamento precoce, a sviluppare una migliore comprensione degli alimenti e a prevenire o affrontare gli effetti negativi di una dieta non adeguata.

Va sottolineato che l’alimentazione ha un impatto diretto sul benessere mentale e fisico e sul funzionamento del corpo. Tanto l’eccesso di grasso corporeo causato da una dieta inadeguata quanto le carenze nutrizionali rappresentano fattori di rischio per lo sviluppo di varie patologie.

Come si svolge la visita di valutazione nutrizionistica?

La visita di valutazione nutrizionistica è un processo importante per comprendere le esigenze e le condizioni individuali del paziente e per creare un piano alimentare personalizzato. Ecco come solitamente si svolge:

Anamnesi Fisiologica e Patologica: Il nutrizionista inizia raccogliendo informazioni sulla storia clinica del paziente, inclusi eventuali problemi di salute passati e presenti, condizioni mediche, e risultati di esami ematochimici. Questa fase aiuta a identificare eventuali patologie o condizioni specifiche che possono influenzare la dieta.

Storia Ponderale: Il professionista raccoglie informazioni sul peso corporeo del paziente nel corso del tempo, comprese le esperienze passate di diete o terapie per la gestione del peso. Questo fornisce una panoramica della storia ponderale del paziente e delle eventuali sfide legate al controllo del peso.

Valutazione Antropometrica: Vengono misurate variabili come il peso corporeo, l’altezza e le circonferenze corporee. Questi dati aiutano a calcolare il metabolismo basale del paziente e a comprendere la composizione corporea.

Anamnesi Alimentare: Il paziente fornisce informazioni dettagliate sulle sue abitudini alimentari, inclusi i cibi consumati abitualmente, la quantità e la frequenza dei pasti. Questo passo è fondamentale per creare un piano alimentare che si adatti alle preferenze e alle esigenze del paziente.

Piano Alimentare Personalizzato: Sulla base delle informazioni raccolte, il nutrizionista elabora un piano alimentare su misura per il paziente. Il piano può includere raccomandazioni su cosa mangiare, le porzioni, le modalità di preparazione e di cottura dei cibi, e indicazioni su cibi da eliminare, limitare o privilegiare.

Educazione e Consulenza: Il nutrizionista spiega il piano alimentare al paziente e risponde a tutte le domande o dubbi. Può fornire anche consigli sull’educazione alimentare e sul cambiamento delle abitudini.

Visite di Controllo: A seconda delle esigenze del paziente e della situazione, vengono fissate visite di controllo a distanza di settimane o mesi. Queste visite servono a monitorare l’andamento del peso, la risposta del paziente al piano alimentare e a effettuare eventuali aggiustamenti al piano nutrizionale.

La durata complessiva del percorso nutrizionale e la frequenza delle visite di controllo variano da persona a persona e dipendono dalle necessità individuali.

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