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LABORATORIO ANALISI, LA SALUTE IN UNA GOCCIA DI SANGUE

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Ogni ora centinaia di campioni cominciano il loro percorso guidato e automatizzato all’interno di macchinari avanzati. Ciascuno di essi è costituito da pochi millilitri di sangue, che contengono una quantità di informazioni importantissime.

Nell’arco di un anno intero vengono effettuate milioni di analisi, che consentono diagnosi corrette e l’identificazione delle cure migliori, dando un contributo concreto alla salute di decine di migliaia di persone.

Un sistema complesso e fortemente informatizzato, che funziona soprattutto grazie a un gruppo di esperti, medici, biologi coadiuvati da tecnici che hanno scelto di dedicare la loro vita a uno degli ambiti sanitari meno conosciuti, ma assolutamente fondamentale per il funzionamento di una grande clinica: il Laboratorio Analisi.

Lavorano con passione, velocità e precisione, senza mai dimenticare, come sostiene la Dott.ssa d’Aiuto, responsabile del Laboratorio di Analisi della Clinica Guarnieri, che dietro ogni provetta c’è un essere umano, con la sua storia, i suoi problemi, e con l’esigenza, assolutamente legittima, di conoscere quanto più possibile sulle proprie condizioni fisiche.

“Il laboratorio svolge un’attività di tipo clinico, che è ormai un supporto fondamentale del percorso diagnostico e, talvolta, terapeutico dei pazienti – spiega la D’Aiuto –. Siamo chiamati a rispondere alle richieste che arrivano dai colleghi che lavorano negli altri reparti e da quelli che operano sul territorio, come i medici di Medicina Generale.

Per avere i risultati degli esami non è più nemmeno necessario presentarsi in clinica: si possono consultare direttamente via web, basta compilare l’apposito modulo al momento dell’accettazione. Quando il referto è pronto il paziente riceve un sms e, con le rispettive credenziali, accede alle informazioni che lo riguardano direttamente dal sito della Clinica.”

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Dietro ogni campione un paziente

Secondo la Dott.ssa, l’attenzione nei confronti del paziente non si ferma all’efficienza del sistema: “Uno dei rischi del nostro lavoro, non avendo davanti il paziente di persona, è che si trasformi in una fredda, per quanto precisa, esecuzione di una serie di esami di laboratorio. Invece non deve essere così, non dobbiamo mai dimenticare che dietro al dato c’è una persona che ha un problema da risolvere.

Noi, come medici, dobbiamo farcene carico, con il massimo impegno, per garantire un servizio di qualità. Sono convinta che soltanto in questo modo si possa trovare la giusta motivazione e il necessario entusiasmo per condurre al meglio il nostro lavoro”.

Un supporto personalizzato alla diagnosi e alla cura

La medicina di laboratorio è diventata sempre di più un fondamentale strumento di supporto della diagnosi ma anche della terapia: “Grazie ad esami sempre più sensibili, veloci e specifici siamo in grado di individuare l’insorgere di una patologia con sempre maggiore anticipo.

Inoltre le analisi condotte periodicamente durante le cure ci possono fornire una misura precisa dell’efficacia di una scelta terapeutica” – spiega la Dott.ssa–. Questi risultati messi assieme e moltiplicati per migliaia di pazienti hanno un effetto significativo anche sulla società. Una diagnosi precoce e cure più efficaci riducono i giorni di malattia, ma soprattutto danno maggiori prospettive di salute per il futuro dei singoli individui.

Da questo punto di vista può essere importante anche rivolgersi sempre ad uno stesso laboratorio. In questo modo, di ciascun utente potremo avere a disposizione non soltanto i valori relativi al momento in cui esegue gli esami, ma anche serie diverse di dati storici, che ci possono aiutare a costruire un quadro preciso di come e quando si può essere modificato lo stato di salute nel tempo”.

Fino a poco tempo fa l’affidabilità e l’efficienza di un laboratorio venivano misurate con la sua capacità di produrre dati clinici accurati.

Oggi, l’informatica offre la possibilità di richiamare ed elaborare i dati presenti in archivio con estrema facilità e, quindi, di giungere a valutazioni molto più sofisticate e personalizzate, come racconta la D’Aiuto: “Un tempo i dati clinici di una persona venivano messi a confronto soltanto con quelli che venivano ritenuti i valori di riferimento.

Successivamente sono stati introdotti parametri relativi all’età e al sesso. Adesso, e sempre di più in futuro, ciascuno di noi è il riferimento di sé stesso. Quando consegniamo un referto assieme ai valori attuali, ci sono quelli degli esami precedenti e le relative variazioni. Spesso è proprio questo “spostamento” che fornisce le indicazioni più utili. Se per anni, magari grazie a una predisposizione familiare, il mio colesterolo si è mantenuto entro valori bassissimi e improvvisamente ha una brusca impennata, per quanto non superi di molto i limiti previsti, questo è un segnale che mi deve mettere in allarme e, forse, indurmi ad ulteriori indagini. Andiamo sempre di più verso una medicina di laboratorio costruita su misura della persona, ma per fare ciò occorre davvero un livello di precisione altissimo. Oggi potrebbe essere importante eseguire una serie di esami in buone condizioni di salute. Sarebbe il primo passo per crearsi una serie di valori di riferimento individuali”, conclude la Dott.ssa.