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IL MEZZO DI CONTRASTO NELLA TAC: IN COSA CONSISTE L’ESAME

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ll mezzo di contrasto utilizzato nelle TAC è un farmaco composto principalmente da iodio che viene generalmente iniettato per via endovenosa o, in casi particolari, somministrato per via orale (Gastrografin).

Approfondiamo l’argomento con il Dott. Goffredo Serra, medico radiologo della Clinica Guarnieri.

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A cosa serve il mezzo di contrasto nella TAC?

Il mezzo di contrasto scorre per vene e arterie e si deposita negli organi e nei tessuti.

Per via della sua composizione a base di iodio, elemento che assorbe le radiazioni, permette di evidenziare, durante lo svolgimento dell’esame, i vasi sanguigni, i linfonodi ed eventuali formazioni anomale (benigne o maligne) che si impregnano del mezzo di contrasto.

Sono previste norme di preparazione al mezzo di contrasto nella TAC?

Prima dell’esame sono richieste analisi del sangue per verificare i valori di creatinina e GFR finalizzati al controllo della funzionalità renale. Per casi particolari possono essere richieste analisi più specifiche.

È inoltre necessario essere a digiuno da almeno 6 ore.

Quali pazienti possono effettuare il mezzo di contrasto nella TAC?

I pazienti che soffrono di insufficienza renale e/o di potenziale allergia al mezzo di contrasto, devono essere sottoposti ad una valutazione preliminare prima di ricorrere all’esame.

Il mezzo di contrasto nella TAC è doloroso o pericoloso?

L’iniezione non è dolorosa e in gran parte dei casi non provoca alcun sintomo particolare.

Raramente si può percepire una sensazione di calore, a volte anche intensa, che dal braccio, raggiunge gola, testa, addome e gambe, scomparendo dopo circa 30-40 secondi.

Eventuali rischi possono manifestarsi in caso di un’insufficienza renale grave o di intolleranza al farmaco iniettato.

Come funziona il mezzo di contrasto nella TAC?

Il mezzo di contrasto viene iniettato per via endovenosa, quindi nella vena, solitamente a livello della piega del gomito o della mano. In caso di particolari controlli all’addome, può essere utile la somministrazione di un altro farmaco a base di Iodio (Gastrografin) per via orale.

Domande Frequenti (F.A.Q.)

Per fare la TAC con il mezzo di contrasto devo eseguire delle analisi del sangue?

Sì, prima di somministrarlo occorre conoscere la funzionalità dei reni.

Gli esami del sangue richiesti includono l’analisi di creatinina e GFR non più vecchie di tre mesi dalla data dell’esame..

In casi particolari, potrebbero inoltre essere richieste ulteriori analisi.

Per fare la TAC con il mezzo di contrasto devo rimanere a digiuno?

Sì, occorre un digiuno di almeno 6 ore.

Quali sono i rischi del mezzo di contrasto?

I rischi inerenti al farmaco sono essenzialmente legati all’insufficienza renale grave e all’allergia al medesimo.

Tutte queste situazioni e controindicazioni minori sono valutate attentamente dall’équipe radiologica.

Cosa succede se ho un’insufficienza renale importante?

Tale situazione è valutata direttamente dal medico radiologo che deciderà in base al grado di insufficienza specifica. Le soluzioni più frequentemente adottate sono l’esecuzione dell’esame senza mezzo di contrasto o l’esecuzione dello studio con altra metodica (es. ecografia o risonanza magnetica).

Cosa succede se sono un paziente potenzialmente allergico?

In questo caso la situazione viene valutata dall’équipe radiologica. Molto probabilmente verrà data una preparazione antiallergica da eseguire nei giorni precedente l’esame. In altri casi si preferisce eseguire l’esame senza mezzo di contrasto oppure di adottare altra metodica di studio (es. ecografia o risonanza magnetica).

Come si manifesta l’allergia e cosa devo segnalare al personale sanitario?

L’allergia al mezzo di contrasto si manifesta generalmente in forma lieve (prurito e nausea). Pazienti francamente allergici possono avvertire mancanza di respiro e senso di restringimento alla gola.

Quando mi iniettano il mezzo di contrasto “sento qualcosa”?

Qualche secondo dopo la somministrazione del farmaco un discreto numero di pazienti avverte una sensazione di calore (a volte anche intensa) che passa dal braccio, alla gola, alla testa, all’addome e alle gambe. Non c’è da preoccuparsi, perché tale sensazione scompare dopo circa 30-40 secondi.