Hernia day: Clinica Guarnieri centro di eccellenza per il trattamento delle ernie
L’Hernia Center della Clinica Guarnieri è un centro di eccellenza specializzato nella diagnosi e terapia delle varie patologie a carico della parete addominale, fra cui: ernie inguinali, ernie crurali, ernie ombelicali, ernie su incisione, ernie di spigelio e nevralgie croniche post-operatorie.
La filosofia dell’Hernia Center della Clinica Guarnieri è, infatti, quella di una chirurgia tailored (“su misura”) del singolo paziente, in grado di sfruttare le tecniche all’avanguardia per offrire un percorso chirurgico che sia elaborato sulle esigenze cliniche della persona.
Approfondiamo l’argomento con il Prof. Francesco Guarnieri, responsabile del dipartimento chirurgico della Clinica Guarnieri.
Che cos’è l’ernia?
“Con il termine ernia si intende la fuoriuscita di visceri attraverso un orifizio anatomico, fisiologico o patologico. Nella regione inguinale i tendini della muscolatura addominale si fissano alle ossa del bacino.
Questa zona è caratterizzata da una debolezza fisiologica che può portare all’insorgenza di un’ernia. A livello dell’inguine, la parete addominale è attraversata dal canale inguinale, che mette in comunicazione la cavità addominale con i tessuti più superficiali, cioè lo spazio sottocutaneo a livello del pube. Nell’uomo il canale inguinale serve da passaggio delle arterie, delle vene, dei nervi diretti ai testicoli e dei dotti spermatici in cui defluisce il liquido seminale.
Nella donna, invece, il canale inguinale è attraversato dal legamento rotondo, che parte dall’utero ed esce dalla cavità addominale, terminando in prossimità della vagina, con la funzione di sorreggere l’utero stesso. È proprio il canale inguinale a rappresentare un punto di debolezza: può andare incontro a un cedimento progressivo che può causare il passaggio di visceri che, dall’interno dell’addome, attraversano questa zona e sporgono a livello del sottocute, manifestandosi con un rigonfiamento”.
A quali conseguenze si può andare incontro?
Le ernie tendono a peggiorare con il tempo, ingrossandosi e causando sintomi più evidenti. Il caso più rischioso è quando si raggiunge lo strozzamento, evento acuto e non prevedibile, cioè quando la tumefazione diventa dura e dolorosa, e non si riesce a ridurla in addome con una manovra di compressione. Si tratta di un campanello d’allarme molto importante poiché la compressione dei vasi sanguigni degli organi all’interno dell’ernia può essere tale da creare una ischemia-infarto dei tessuti e conseguente necrosi fino ad una peritonite. Inoltre, l’intestino incarcerato nell’ernia può causare una occlusione intestinale. Queste condizioni necessitano un’operazione chirurgica urgente. Proprio perché l’ernia è un disturbo che comunque tende a peggiorare, quando si presenta va valutato con lo specialista la possibilità di sottoporsi a un intervento chirurgico.
L’intervento chirurgico in Guarnieri
“In Guarnieri utilizziamo una tecnica innovativa di ernioautoplastica fisiologica “Pure Tissue Repair” per il trattamento delle ernie inguinali, che non adotta protesi se non nei casi strettamente necessari. Il principio ispiratore è: “modificare l’anatomia per ripristinare la fisiologia del canale inguinale”. La tecnica, è riconosciuta a livello internazionale e conta più di 10.000 casi. È particolarmente indicata nei soggetti giovani sportivi e in età fertile per le minori complicanze legate all’uso della protesi.”
La differenza rispetto alle altre tecniche -spiega lo specialista- consiste nel fatto che l’ernioplastica funzionale non utilizza corpi estranei per bloccare la fuoriuscita dell’ernia (le classiche reti), ne’ i muscoli stessi con suture che ne limiterebbero la funzionalita’ e che nel tempo darebbero origine (un caso su dieci) a recidive.
”In pratica – prosegue il Dott. Guarnieri – gli stessi tessuti del paziente sono usati come ‘protesi biologiche’ in luogo delle convenzionali protesi di materiale plastico”. Con il nuovo sistema chirurgico le recidive erniarie sono assai rare (solo cinque casi su mille interventi, contro i 100 casi del sistema tradizionale). La tecnica è stata accolta con entusiasmo anche negli Stati Uniti dove è stata illustrata al Congresso dell’American College of Surgeons di New Orleans.
Come avviene l’intervento?
Dopo aver eseguito gli esami strumentali pre-operatori, il paziente ritorna a casa pronto per essere sottoposto all’intervento chirurgico. L’intervento viene eseguito in regime di Day Hospital (con ricovero dalla mattina alla sera) e l’operazione si esegue in anestesia locale con leggera sedazione in sala operatoria. Le complicanze dopo l’intervento sono rare.