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Articolo del 09/05/2023

La prevenzione delle patologie cardiovascolari è fondamentale per la salute del cuore. In Italia, queste malattie rappresentano la principale causa di mortalità, costituendo il 35% dei decessi. Per una prevenzione efficace, è fondamentale adottare un approccio olistico che comprenda uno stile di vita salutare, un’alimentazione equilibrata, un’attività fisica regolare e controlli medici periodici.

Nello specifico, esistono una serie di esami diagnostici che consentono di rilevare tempestivamente eventuali fattori di rischio cardiovascolare e di prevenire le malattie del cuore. Con l’aiuto del Dott. Mazzei, cardiologo della Clinica Guarnieri, esamineremo i principali esami finalizzati alla prevenzione cardiovascolare e analizzeremo come essi possano contribuire a mantenere il cuore in uno stato di salute ottimale.

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FATTORI DI RISCHIO E STRATEGIE PREVENTIVE

Si intende per fattori di rischio cardiovascolare un insieme di specifiche condizioni che risultano correlate ad una malattia cardiovascolare e che pertanto si ritiene possano concorrere alla sua patogenesi.

Da un lato, ci sono quelli che possono essere influenzati e gestiti tramite modifiche nei comportamenti e nello stile di vita, mentre, dall’altro, ci sono quelli su cui non possiamo esercitare un controllo diretto ma è importante tenerne conto: l’età, la predisposizione ereditaria e il genere. I fattori di rischio modificabili rappresentano una possibile area di intervento di educazione sanitaria.

La prevenzione primaria ha lo scopo di identificare precocemente i comuni fattori di rischio cardiovascolare e proporre un percorso per la modifica delle errate abitudini comportamentali, associando eventualmente presidi farmacologici.

La prevenzione secondaria è volta al trattamento di quei fattori di rischio modificabili che hanno già determinato l’insorgenza di un processo patologico più o meno avanzato. Appare chiaro, quindi, come sia un aspetto di primaria importanza nella lotta per la riduzione del carico di mortalità cardiovascolare agire per l’identificazione di soggetti a rischio e trattare colore che hanno già dimostrato segni di malattia cardiovascolare.

QUANDO RIVOLGERSI ALLO SPECIALISTA CARDIOLOGO

Segni e sintomi come battito cardiaco accelerato, pulsazioni, aumento della frequenza cardiaca, sensazione di stanchezza e mancanza di respiro, dolore al petto e le vertigini possono essere correlati in vario modo a problemi cardiaci come l’ipertensione, la fibrillazione atriale, l’angina pectoris, le malattie delle valvole cardiache e lo scompenso cardiaco.

Una valutazione attenta è essenziale per stabilire la diagnosi corretta e il trattamento appropriato. A volte, è possibile migliorare la situazione semplicemente modificando lo stile di vita o seguendo una terapia farmacologica adeguata.

La frequenza delle visite cardiologiche dipende da diversi fattori, come l’età, la presenza di fattori di rischio e il trattamento farmacologico. In generale, è consigliabile sottoporsi a una visita cardiologica almeno ogni due anni per monitorare la salute del cuore.

Tuttavia, dopo i 50 anni, è fondamentale aumentare la frequenza delle visite e pianificare un controllo annuale, soprattutto se si hanno fattori di rischio o si sta assumendo una terapia farmacologica.

Una supervisione cardiologica adeguata può individuare precocemente eventuali anomalie e consentire l’adozione tempestiva di misure preventive o terapeutiche.

Vediamo nel dettaglio quali sono i principali esami per tenere sotto controllo la salute del cuore:

Elettrocardiogramma (ECG)

Esame diagnostico utilizzato per registrare l’attività elettrica del cuore. Questa procedura fornisce informazioni importanti sulla funzionalità cardiaca, inclusi il ritmo cardiaco, la frequenza cardiaca, la durata del ciclo cardiaco e la presenza di eventuali anomalie elettriche.

Un ECG può essere utilizzato per diagnosticare una varietà di condizioni, tra cui aritmie, ischemia cardiaca, infarto miocardico, ipertrofia cardiaca e altre anomalie dell’attività elettrica del cuore. È uno strumento essenziale nella pratica medica, poiché fornisce informazioni vitali per la valutazione e il monitoraggio della salute del cuore.

Ecocardiogramma

Esame medico non invasivo utilizzato per valutare la struttura e la funzione del cuore. Utilizza ultrasuoni ad alta frequenza per creare immagini in tempo reale del cuore, delle valvole cardiache e dei vasi sanguigni circostanti.

Questa metodica  è uno strumento fondamentale nella valutazione di una vasta gamma di condizioni, tra cui: malattie delle valvole cardiache, cardiomiopatie (malattie del muscolo cardiaco), anomalie congenite del cuore, infarti miocardici (attacchi di cuore), insufficienza cardiaca, trombi o coaguli di sangue nel cuore.

Holter ECG

Dispositivo medico utilizzato per monitorare l’attività elettrica del cuore di un paziente per un periodo prolungato, solitamente 24 ore o più. Il nome deriva da Norman J. Holter, un fisiologo americano che ha contribuito allo sviluppo di questa tecnologia.

Viene utilizzato per diagnosticare e monitorare disturbi cardiaci come aritmie, palpitazioni, fibrillazione atriale, e altre irregolarità del ritmo cardiaco. Poiché il monitoraggio avviene per un periodo prolungato, può aiutare i medici a identificare eventuali anomalie che potrebbero non essere rilevate durante una breve visita in clinica.

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