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Pelle e raggi solari, i consigli per l’estate

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Siamo nel pieno dell’estate, un periodo in cui molti desiderano esporsi al sole per ottenere una bella abbronzatura. Tuttavia, è importante fare attenzione a non esagerare con l’esposizione solare, poiché la nostra pelle può subire danni se non adottiamo le precauzioni e le protezioni necessarie.

Come dobbiamo proteggerci? Approfondiamo l’argomento con il Dott. Lecce, dermatologo del Poliambulatorio Guarnieri.

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L’abbronzatura

L’abbronzatura rappresenta un meccanismo di difesa naturale della nostra pelle, che produce uno strato più scuro sulla superficie per migliorare la protezione delle cellule più profonde e sensibili. Il danneggiamento di queste cellule potrebbe portare a danni al DNA e aumentare il rischio di sviluppare tumori cutanei.”
“È importante che ognuno di noi sia consapevole della sensibilità della propria pelle alla luce solare. L’obiettivo è evitare scottature, ma è altrettanto fondamentale ricordare che l’esposizione al sole offre benefici significativi per il nostro corpo. Il principale vantaggio è la produzione di vitamina D, che è essenziale per fissare il calcio nelle ossa. Questa azione è cruciale nella prevenzione dell’osteoporosi, una condizione che, una volta associata principalmente alla menopausa delle donne, ora interessa anche individui più giovani, uomini e donne, e persino bambini.”

Quali sono le pelli più sensibili?

“Il diverso colore della pelle, degli occhi e dei capelli, dal punto di vista scientifico viene distinto in sei gruppi chiamati fototipi. I fototipi più chiari corrispondono alle pelli più chiare, quelle che sono incapaci di produrre grandi quantità di melanina in modo genetico e che per questo sono destinate a scottarsi per prime in caso di esposizione solare. Quelli più scuri, al contrario, sono caratterizzati da una maggiore capacità produttiva di melanina e per questo sono fisiologicamente più attrezzati alla protezione della pelle”.

Come abbronzare una pelle delicata senza incorrere in scottature?

“È possibile ottimizzare la pur scarsa produzione di melanina iniziando a esporre la propria pelle anche prima di andare in vacanza. Si tratta di preparare la pelle all’esposizione in modo graduale, utilizzando sempre buone protezioni e favorendo la produzione di melanina anche con l’assunzione di integratori per via alimentare”.

La protezione della pelle è una precauzione che deve essere adottata solo da chi ha la pelle più chiara?

“No, lo devono fare tutti. Quelle esposte a maggiori rischi sono le persone con tanti nei, che di solito hanno anche la pelle più chiara e sensibile, ma anche i soggetti con la pelle più scura non devono sottovalutare il problema, perché rischiano anch’esse di scottarsi”.

La pelle deve essere protetta anche quando si va in montagna?

“Sì, e in alcune circostanze è necessario addirittura prestare maggiore attenzione rispetto al mare perché l’altitudine aumenta la percezione e l’assorbimento dei raggi sulla nostra pelle. Un’attenzione che va prestata anche quando il cielo è nuvoloso, perché i raggi UVA penetrano attraverso le nuvole”.

La corretta routine si deve concludere con l’utilizzo di un doposole?

“L’utilizzo di un buon doposole è fondamentale. Bisogna idratare la pelle per rallentarne l’invecchiamento, mantenerla in salute e donarle il giusto benessere”.

Luoghi comuni, veri o falsi

L’uso di una crema solare ritarda l’abbronzatura.

Non sempre è vero: i migliori filtri solari oggi in commercio sono molto performanti e consento di proteggere la pelle dalle scottature senza impedire che questa si abbronzi.

Chi è già abbronzato non si scotta.

È in parte falso, dipende sempre dal fototipo. Il fatto che siano già un po’ abbronzate, non protegge le pelli più delicate da una lunga esposizione al sole nelle ore centrali della giornata. Un po’ meglio va alle pelli già in origine un po’ più scure, ma questo non significa che queste siano del tutte immuni dal rischio di scottature.

Quando si sta in acqua non ci si abbronza.

Completamente falso. In acqua il rischio di scottature aumenta perché la sua superficie crea riverbero e contribuisce ad aumentare la portata e quindi gli effetti anche negativi dei raggi UVA e di quelli UVB.